Lezione 2 – Estetica del quotidiano

Dino Formaggio con Vittorio Spinazzola, 1984.

Dalla lezione del 19 gennaio 1983 su Bachelard e l’immaginario.

Una buona parte della lezione del 19 gennaio 1983 è dedicata alla cura e alla pulizia della casa. Come si spiega questa scelta nell’ambito di un corso universitario sulla genesi dell’opera d’arte? Com’è possibile che Formaggio accosti, senza soluzione di continuità, le figure di Proust, Rimbaud e Rilke a quella di chi in casa si occupa di spazzare, lucidare e strofinare? Il Professore risponderebbe che sono tutte capaci di un’ “antropocosmica”, una sensibilità che abita felicemente la materia, trasformando anche il gesto apparentemente più semplice in un momento che produce significato. Tale atteggiamento fenomenologico diffuso genera le “immagini soprannaturali” che vivificano la casa vissuta, quella che esiste nella memoria di chi ne ha attraversato gli spazi. Rispondendo alle prospettive inaugurate dalla produzione artistica del Novecento, e alle direzioni imboccate dall’estetica nel contemporaneo, Formaggio non si occupa dell’arte come oggetto di studio privilegiato. Piuttosto, a partire dall’analisi della Poetica dello spazio di Bachelard, pone le basi per pensare in termini di opera potenzialmente qualunque interazione con gli oggetti della realtà, e per concepire di conseguenza l’estetica come riflessione sul quotidiano.

Bibliografia

Gaston Bachelard, La poetica dello spazio

Dedalo, Bari 1975.

Biblioteca di Filosofia: 3L. 20o.T.0074.012

Immersioni quotidiane: Vita ordinaria, cultura visuale e nuovi media

a cura di Federica Cavaletti, Filippo Fimiani, Barbara Grespi, Anna Chiara Sabatino, Meltemi, Sesto San Giovanni 2023.

Biblioteca di Filosofia: 3L. 20e.S.0000. 782